Un percorso circolare, che include una salita ripida e la discesa da una scala
Ein Bokek vanta una sorgente d'acqua dolce, una vegetazione abbondante e rovine asmonee e romane. Nel corso degli ultimi anni, l'acqua di questa piccola ma importante oasi ha subito un processo di salinizzazione, che ha causato danni alla flora e fauna locale. L'Autorità Israeliana di Protezione dei Parchi Naturali Nazionali ha intrapreso una complessa serie di azioni, per rifornire la sorgente con acqua dolce di alta qualità.
Principali punti di interesse:
La sorgente scorre lungo un canyon nel Deserto della Giudea
I pozzi di bitume
I resti di aziende agricole risalenti alla Dinastia Asmonea e all'epoca bizantina
Punti di osservazione suggestivi
Una splendida vista sul Mar Morto dalla Fortezza di Bokek
Attività dell'Autorità Israeliana di Protezione dei Parchi Naturali Nazionali per migliorare i servizi ai visitatori e preservare il sito
Al fine di preservare la flora e la fauna selvatica locale, l'Autorità ha sostituito l'acqua salina, che scorre nella sorgente, con acqua di ottima qualità proveniente da sorgenti industriali. L'Autorità è inoltre impegnata nel monitoraggio della vegetazione della sorgente e, per garantire maggiore praticità e sicurezza ai visitatori, ha installato segnalazioni e paletti di appoggio nelle sezioni più ripide del sentiero.
Come arrivare
Il Nahal Bokek attraversa l'autostrada del Mar Morto (90), accanto all'indicazione del chilometro 212. È consigliabile parcheggiare accanto a uno degli hotel ad Ein Bokek e attraversare in tutta sicurezza la strada sul lato occidentale, camminando lungo il letto della sorgente, sotto l'autostrada.
Informazioni aggiuntive
Sulla Scogliera di Haatakim, il Nahal Bokek crea un'enorme cascata, oltre ad un canyon profondo e maestoso. All'interno del canyon, la sorgente d'acqua crea una splendida oasi verde. L'oasi ospita numerosi animali e piante, che vengono attratti dall'acqua dolce vitale per la loro sopravvivenza. La fauna comprende tra gli altri, grandi uccelli e mammiferi del deserto circostante, che vengono ad abbeverarsi.
I reperti archeologici scoperti nell'oasi indicano che il sito è stato abitato dal periodo della Dinastia Asmonea (I secolo a.C.) fino al Periodo Islamico Antico (VII secolo d.C.). Durante il regno di Erode, l'area veniva utilizzata per coltivare costose erbe aromatiche e medicinali.
Negli ultimi decenni, la falda che forniva acqua alla sorgente venne riempita con acque reflue industriali, che causò una forte salinizzazione dell'acqua della sorgente, tanto che il livello di salinità raggiunse un livello 6 volte maggiore di quello normale.
La salinizzazione è stata deleteria per la flora dell'oasi, riducendo grandemente il numero delle sue specie e causando la totale scomparsa di piante quali il capelvenere meridionale, tipico degli habitat d'acqua dolce. Le piante del deserto, che un tempo caratterizzavano la riserva, furono soppiantate da specie infestanti come il fico. Il processo non è stato meno deleterio per le creature viventi dell'oasi, con specie quali la melanopsis praemorsa (un mollusco che un tempo abbondava nell'area, ma che fu completamente sterminato). Anche gli animali più grandi che di solito si recavano alla sorgente, rimasero cautamente distanti.
La sorgente si trova nelle vicinanze degli hotel di Ein Bokek ed è facilmente accessibile. Ogni anno, l'area accoglie 150.000 e più visitatori, molti dei quali visitano anche questo sito, mettendo a dura prova il suo equilibrio ambientale.
L'azienda Israel Chemicals Ltd ha collaborato con l'Autorità Israeliana di Protezione dei Parchi Naturali Nazionali per la costruzione di un condotto che faccia defluire l'acqua salina della sorgente verso il Mar Morto. Nel prossimo futuro, l'azienda idrica Mekorot inizierà a fornire nel sito acqua desalinizzata di ottima qualità, che defluirà verso il basso dalla parte superiore della sorgente.
Il percorso del sentiero
Il percorso breve:
Dal parcheggio degli hotel di Ein Bokek inizia un sentiero segnalato in nero, che passa sotto l'autostrada 90. Se si desidera fare un'escursione breve, seguire le segnalazioni in nero fino alla sorgente, ammirando lungo il tragitto l'acqua e la ricca vegetazione, quali la cannuccia di palude e gli alberi di tamarisco. Dopo un paio di centinaia di metri si potrà osservare una piccola cascata che sgorga dalla roccia. Questo punto segna la fine del tour breve.
Il tour lungo:
Per gli amanti del trekking, è possibile estendere il tour camminando per un'altra ora piuttosto impegnativa, durante la quale si discenderà da un pendio ripido.
A ovest dell'autostrada 90, un sentiero segnalato in rosso conduce in alto a Ein Noit (la sorgente romana), accanto alla Fortezza di Bokek. In questi tempi, la sorgente non produce acqua sopra il suolo, ma la vegetazione che vi cresce è testimonianza del fatto che l'acqua sia vicina alla superficie. Ein Noit è una sorgente di fessura, le cui acque provengono dalle profondità della terra e contengono materiali radioattivi. A quanto pare, in antichità si riteneva che quest'acqua avesse proprietà medicinali e fu pertanto deviata in un bagno termale accanto alla sorgente. Oggi, non rimane quasi nulla di questo bagno termale e soltanto la fortezza ha conservato alcune delle sue alte mura.
All'estremità superiore della sorgente, situata dove sorge attualmente l'hotel, furono trovati i resti di una città del periodo asmoneo. Durante il regno di Erode, Ein Bokek era un centro di produzione di medicinali e cosmetici. Il centro era circondato da terrazzamenti agricoli, che si estendevano per 0,35 km, e da acquedotti che trasportavano l'acqua da Ein Bokek ed Ein Noit verso le piscine rettangolari.
Durante il periodo bizantino (IV secolo d.C.), il governo eresse ai piedi di Ein Noit un'altra fortezza alla linea di frontiera con la Palestina, al fine di proteggere il confine meridionale del Paese. La Fortezza di Bokek ebbe un ruolo importante nel bloccare la strada verso Ein Gedi e proteggere la strada che conduceva al Monte Hebron tramite Maale Bokek.
Il sentiero contrassegnato in rosso lascia la fortezza e incontra il sentiero con segnaletica in nero. Prendere il sentiero nero alla curva sulla sinistra e si arriverà al pendio ripido per il Nahal Bokek. Utilizzare i paletti installati sulla roccia per discendere il pendio. Il sentiero raggiunge la sorgente alla piccola cascata nella roccia. Avvicinandosi all'autostrada del Mar Morto, sulla scogliera settentrionale, fare attenzione alle rocce di colore nero pece. Queste sono le rocce di asfalto della formazione di Ein-Bokek, che contengono bitume proveniente da fonti organiche. Per fare una prova, sfregare due di queste rocce una sull'altra e odorarle.
Si passa quindi nuovamente al di sotto dell'autostrada 90, ritornando al parcheggio dell'hotel di Ein Bokek.